18 novembre 2007

Seduto sulle rotaie di pietra di Malta che dal nulla portano al nulla, attendo gli 87 anni guardando la sede dell'ex Ammiragliato inglese in cui ho soggiornato nel 1943, quando non ero a bordo del sommergibile, in attesa del ritorno in Italia.
Allora ero ricco di speranze che si sono realizzate per quanto riguarda la famiglia, con Gloria e cinque simpatici nipoti, e sono state stupidamente infrante per quanto riguarda l'etica civica e il mondo politico di cui ho fatto parte per sessanta anni. Ma ancora spero in un futuro più bello e giusto, anche se non lo vedrò.

2 commenti:

raian ha detto...

... a qualche giovane idealista potrebbe venire in mente che l'impegno civile e politico spesso richieda sacrifici quali porre la vita affettiva e familiare in seondo piano. Siamo figli della modernità, dell'individualismo. Ci hanno insegnato (senza avere il coraggio di ammettercelo) che il cooperare, il creare significato, il fermarsi a discutere, gli affetti e gli amori sono perdite di tempo. Non abbiamo tempo di amare, perché dobbiamo fare uno stage. Non abbiamo tempo di leggere, perché dobbiamo laurearci. Non abbiamo tempo di pensare a cosa e perché studiamo, perché potrebbe venirci la pazza idea che abbiamo sbagliato tutto, e non abbiamo tempo per ricominciare. Queste assurdità sono la nostra etica, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Che sorpresa! Congratulazioni vivissime: non sono molti che possono aspettare i loro 87 anni a Malta!!!
Grazie per le tue speranze "in un futuro più bello e giusto", noi tutti dobbiamo crederci.
Un abbraccio forte da parte mia e di Francesco

Serena