4 maggio 2009

La rugby Roma

Mi capita ogni tanto di vedere in TV qualche partita di rugby e, ogni volta, rimango stupito di vederla collocata in grandi stadi, colmi di tifosi. Al minimo infortunio corrono assistenti e infermieri con una organizzazione che rivaleggia con quella di clubs calcistici.
Dal 1945 al 1950 (quando mi sono traferito a Milano) ho seguito la rugby Roma al campo Grelle dell'Acqua Acetosa. Quando andava bene eravamo in duecento spettatori. Normalmente non eravamo più di cento: tutti parenti o amici. Avevo cominciato ad andarci perché mediano di mischia della Roma era Carlo Scialoja, con il quale ci conoscevamo dal 1932 e perché via via ero diventato amico di altri giocatori: Bubi Farinelli - che nel 47 diventerà capitano della squadra - , Paolo Rosi, " Testina di vetro" ( non ricordo il cognome ma solo che portava sempre il casco protettivo). Carlo Scialoja nel rugby e Ciccio Ferraris nei tuffi erano i miei riferimenti sportivi anche se solo del secondo ho seguito per un anno l'esempio. Non c'erano assistenti in campo al di fuori dei giocatori in panchina e se accadeva qualcosa correvano sorelle ed amici. Io andavo appunto con una sorella: Raffaella Scialoja. Non potevamo nemmeno,il giorno dopo, raccontare della partita e litigare con qualcuno; per i discorsi sul rugby non c'era posto nei chiacchiericci o litigi del lunedi.
Ora vedo che i giocatori rivaleggiano con Totti e Cannavaro nel far calendari ed essere stars. Molto tempo è passato. Ma una piazza di Roma porta il nome di Bubi Farinelli.