8 agosto 2010

Ortisei


Come ogni anno ho trascorso a cavallo del primo agosto due settimana ad Ortisei. Stesso albergo,
stessa gente (da almeno dieci anni), cortese ed amichevole accoglienza di Oswald Demetz, stessa guida, stesse gite non ostante la disponibilità dell'auto di Flavia a condurci verso nuove mete con Mattia e Viola. Qualcosa è tuttavia mutato. La maggiore attenzione degli albergatori, vera autorità della zona, verso le più lunghe e lucrose ferie invernali, e' diventata così evidente da risultare sgradevole. Non è solo colpa del clima se non si trova un fungo e se i frutti di bosco che mangiamo arrivano dall'estero. Né è solo colpa dell'appaltatore se la funicolare che dovrà sostituire la vecchia seggiovia di Rascesa (era la seggiovia più lunga d'Europa) da cui l'occhio
spaziava sino alla Marmolada, non era pronta per la stagione estiva, lasciando Rascesa e le sue malghe verso le Ortles, non raggiungibili. Sarà pronta in ogni caso per gli sciatori, con nuove piste che taglieranno il bosco. E, a questo punto ci si comincia a chiedere, se Ortisei, dove vado dal 1942, sia ancora una meta da desiderare d'estate.