9 maggio 2010

Il castagnaccio


All'una e mezza davanti al Giulio Cesare ci aspettava il castagnacciaro. Avevi la scelta: o quello più economico, bollito e un po' asciugato, o quello al forno con l'olio e, a volte, i pinoli. Tutta dipendeva per me dalle commissioni che avevo fatto per mio padre, il quale non me le pagava ma mi rimborsava il tram fino a Piazza Cavour, tram che io non prendevo. Con trenta centesimi di lira si comprava una fetta di castagnaccio ben arrostito; con quindici quella tremolante del castagnaccio bollito. Che quest'ultima fosse buona non posso proprio dirlo, ma in ogni caso serviva a placare la fame ed era migliore della "pattona" che si mangiava a casa mia negli ultimi giorni del mese ( la pattona era una purea di farina di castagne).
Mi è venuto in testa cercando inutilmente on line una foto del vecchio castagnacciaro più interessante di quella che allego.